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Fomarco è una frazione di Pieve Vergonte posta sui monti sopra l’attuale villaggio e gode di una splendida vista sulla vallata. Una cappella dedicata alla Madonna pare essere esistita, nel luogo che oggi viene detto Santa Maria di Fomarco, da prima del XVI secolo, perché si narra che da qui si passava, giungendo dai paesi vicini e perfino da Bannio e Macugnaga, per portare i morti alla Pieve, alla chiesa madre dell’Ossola, quella di Vergonte. Qui giunti i portatori “posavano” il defunto, per riposare un poco prima di proseguire il cammino.

Un’altra versione vuole invece che il Santuario dedicato a Santa Maria Assunta venga detto “della Posa” perché riconosciuto come la sosta naturale per chi arrivava un tempo dal fondovalle carico di gerle e con animali altrettanto carichi, diretto alle frazioni sui monti. Qui, infatti, si poteva trovare ristoro presso una piccola sorgente che ancor oggi sgorga nel cortile, di fronte al portico. Un altro santuario fra i campi sulla via del cimitero, come quello già incontrato lungo la Via Francisca in Canton Ticino, a Golino, la “Madona da Poss”.

Una croce di ferro indicava in questo punto anche il luogo delle rogazioni, il punto cioè da cui la campagna veniva benedetta ogni anno.

Il nome “Santa Maria della Posa” ricorre comunque solo dal 1530. Fu allora che si diffuse la voce in base alla quale qui si compivano prodigi e il popolo accorse in massa. Di tali eventi miracolosi però non resta traccia né ricordo, se non nell’ordinanza che il vescovo di allora, Arcimboldo, emise sottolineando che nella cappella si compivano molti miracoli e che quindi l’ammontare delle elemosine raccolte era notevole. Per tale ragione il vescovo chiedeva conto del modo in cui esse venivano impiegate, pena altrimenti la scomunica ed una multa di cento ducati.  Il che dimostra che i santuari rendevano bene, allora come oggi.

Con l’aumentare del flusso di fedeli venne eretto, come riparo dalle intemperie, il portico, asimmetrico rispetto all’oratorio perché segue la forma della strada. L’oratorio di forma esagonale costituisce oggi il presbiterio della chiesa e mostra -affreschi del XV e XVI secolo. Sull’altare un dipinto ottocentesco che rappresenta l’Assunzione di Maria. Anche la campana risale solo al 1868.

Leggenda vuole che per ottenere una grazia dalla Madonna della Posa si debba accendere una candela e mantenerla accesa, sostituendola con una nuova, che deve essere accesa utilizzando il fuoco della precedente prima che si spenga, il tutto per almeno dieci giorni.

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