lungo la Via Francisca
Da Milano, uscite dall’autostrada a Galliate e prendete la direzione Pernate-Novara. Da Novara invece imboccate il cavalcavia di Sant’Agabio, poi corso Trieste e in cinque minuti arriverete a Pernate. Il Santuario, dedicato a Sant’Andrea, con l’aggiunta successiva della dedicazione a Madonna del Bosco si trova […]
62 santuari Blog Ossola, Cusio e NovareseC’è una chiesetta a Palagnedra, la chiesa di San Michele, al cimitero che racchiude una curiosità quasi dimenticata. Posto sul confine italo – svizzero di Camedo – Re , fra la Valle Vigezzo italiana e le Centovalli svizzere, il villaggio, piccolo, isolato sull’altra sponda del […]
La Via Francisca Surselva e Canton TicinoLa “Porta Romana” detta anche “Porta della Valle”, perché da qui partiva la via che conduceva in Valle Strona, è in realtà medievale, risalendo al 1100 d.C. Esistevano un tempo ad Omegna ben cinque porte, nelle diverse direzioni, ma le altre quattro sono scomparse. La […]
La Via Francisca Ossola, Cusio e NovareseSono i due santi svizzeri per eccellenza e non stupisce trovarli insieme in un paese, Ornavasso, abitato nei secoli dagli svizzeri Walser. Oggi sono l’uno patrono degli alpinisti, l’altro (cui è dedicata anche la parrocchiale di Ornavasso) patrono della Svizzera, ma nei lontanissimi tempi in […]
Blog Ossola, Cusio e NovareseSono i due santi svizzeri per eccellenza e non stupisce trovarli insieme in un paese, Ornavasso, abitato nei secoli dagli svizzeri Walser. Oggi sono l’uno patrono degli alpinisti, l’altro (cui è dedicata anche la parrocchiale di Ornavasso) patrono della Svizzera, ma nei lontanissimi tempi in cui venne loro dedicata la chiesetta di Ornavasso in Italia erano ben poco conosciuti. I Walser – e non solo loro – credevano però da sempre che San Bernardo proteggesse da pesti e cavallette e a questo scopo sorsero gli oratori a lui dedicati. La traccia ci porta fuori Ornavasso, sulla strada per Migiandone. Qui, poco prima dell’imbocco della “Linea Cadorna” troverete, sotto il muraglione della ferrovia, un passaggio dedicato alla pista ciclabile. Attraversatelo e immediatamente di fronte troverete l’antico oratorio di San Bernardo che un tempo possedeva una pala d’altare dedicata ai due santi svizzeri ed un bel reliquiario in rame con resti ossei di San Bernardo stesso, probabilmente provenienti da Novara, un “regalo” medievale. Oggi la chiesetta è sconsacrata e serve da magazzino agli alpini.
C’era una volta la chiesa parrocchiale di Vogogna, posta sulla “via Francisca” e dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, protettori dei viandanti. Risaliva pare al 1300, al momento cioè in cui Vogogna era divenuta “capitale della bassa Ossola” sostituendo Pieve Vergonte, distrutta da un’alluvione. Nei […]
Blog Ossola, Cusio e NovareseC’era una volta la chiesa parrocchiale di Vogogna, posta sulla “via Francisca” e dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, protettori dei viandanti. Risaliva pare al 1300, al momento cioè in cui Vogogna era divenuta “capitale della bassa Ossola” sostituendo Pieve Vergonte, distrutta da un’alluvione. Nei primi anni del Novecento il borgo si dotò di una nuova chiesa, nello stile “neoclassico” allora di moda. Tutti gli arredi della vecchia chiesa vi vennero traslati. E fu un bene. Il primo settembre 1975 infatti la vecchia chiesa crollò, collassando su se stessa. Ma una traccia è rimasta. Accanto alla nuova parrocchiale c’è una torre campanaria dotata, sulla facciata che guarda alla chiesa, di un bel portale in granito con altorilievi. Il portale della vecchia chiesa dei santi Giacomo e Cristoforo che si è salvato e qui ha trovato una nuova collocazione.
La chiesa della Natività di Maria è una delle più antiche dell’Ossola, perché presumibilmente risale all’anno Mille o prima ed è sicuramente una delle più belle chiese romaniche dell’Ossola stessa, con una stupenda facciata molto ben conservata. A breve distanza, su una punta rocciosa, venne […]
Blog Ossola, Cusio e NovareseLa chiesa della Natività di Maria è una delle più antiche dell’Ossola, perché presumibilmente risale all’anno Mille o prima ed è sicuramente una delle più belle chiese romaniche dell’Ossola stessa, con una stupenda facciata molto ben conservata. A breve distanza, su una punta rocciosa, venne costruito nel XII secolo il campanile che ha accanto l’oratorio di Santa Marta. Le tracce del passato sono ovunque nella facciata ad archetti ciechi, nelle lesene e nei resti di affreschi all’interno. La chiesa è in pietra locale, con tetto in piode. Sul campanile il passato ha lasciato tracce non soltanto sotto forma di archetti ciechi ma anche in una scritta “A + MO” = anno domini millesimo. La trovate poco sopra l’altezza dei vostri occhi, sulla parete del campanile che guarda verso l’oratorio.
Le “Tracce di Meraviglie” che costellano il nostro territorio sono lì da secoli, a volte da millenni. Sono pietre, edifici, leggende, sapori. Hanno presidiato il nostro territorio, sono cresciuti con noi senza che ce ne accorgessimo e hanno contribuito a formare il nostro carattere, la […]
Blog Ossola, Cusio e NovareseLe “Tracce di Meraviglie” che costellano il nostro territorio sono lì da secoli, a volte da millenni. Sono pietre, edifici, leggende, sapori. Hanno presidiato il nostro territorio, sono cresciuti con noi senza che ce ne accorgessimo e hanno contribuito a formare il nostro carattere, la nostra cultura di “ex lombardi”, oggi ticinesi, ossolani, cusiani, novaresi. Due sono particolarmente nel mio cuore. La piccola “Sontga Gada”, Sant’Agata in lingua romancia, una semplice bella chiesetta affrescata, alloggiata in un prato sul fiume Reno, fra i paesi di Disentis e Medél, al confine Grigioni – Ticino, là dove inizia il percorso che “Tracce di Meraviglie” vi porta a conoscere, e gli splendidi resti di San Giovanni Battista in Montorfano di Mergozzo, in Bassa Ossola, in un villaggio affacciato sopra la foce del fiume Toce a poco più di metà dello stesso percorso. In comune hanno l’origine, riconoscibile dal fatto di possedere tre absidi. Le due laterali a Sontga Gada sono in realtà nicchie dipinte. Non c’era spazio e dall’esterno non si notano. Ma ci sono. Quelle di San Giovanni emergono dai ruderi al suolo, accanto alla chiesa attuale. Le tre absidi ci dicono che le due chiese, lontane fra loro ma poste lungo la stessa via, sono di origine Carolingia. I due santi cui sono dedicate, Sant’Agata e San Giovanni Battista, risalgono ai primi anni del cristianesimo, le chiese originarie a pochi secoli più tardi. Gli affreschi di Sant’Agata sono in parte opera dei milanesi Cristoforo e Nicolao da Seregno, in parte burgundi. Due reali meraviglie, dovute ad antichi antenati comuni.