lungo la Via Francisca
(estratto da “Tracce di Meraviglie” vol. I) 140.000 morti. Erano stesi in ogni posizione, nella pianura incolta. I campi erano mossi solo da piccole ondulazioni del terreno, costellati di ghiaioni abbandonati dai fiumi e inverditi qua e là da boschetti di pioppi e querce. I […]
Blog La Via FranciscaCIn questo nostro mondo moderno, in cui nel corso degli ultimi anni “inventarsi cammini” pare sia diventato il nuovo “must”, sfuggono, a volte, “piccoli dettagli storici” in grado di dare indicazioni importanti. Uno di questi è verificare la presenza di Abbazie – non di conventi, […]
Blog La Via FranciscaNel corso degli ultimi 15 anni, dopo l’esperienza giornalistica, mi sono dedicata al mio hobby, la scrittura, cimentandomi in diversi libri a tema naturalistico e storico. “Tracce di Meraviglie” e “Guida ai 62 Santuari lungo la Via Francisca” sono gli ultimi usciti. “Tracce di Meraviglie” […]
Blog I miei libriAnzola d’Ossola è lontana solo una manciata di chilometri verso sud da Pieve Vergonte, poco prima di Ornavasso, in Bassa Ossola. Si tratta di un piccolo, graziosissimo villaggio, composto da casette ristrutturate con gusto ed estremamente curato nei dettagli. Fiori ovunque, numerose edicole votive affrescate, […]
62 santuari BlogAnzola d’Ossola è lontana solo una manciata di chilometri verso sud da Pieve Vergonte, poco prima di Ornavasso, in Bassa Ossola. Si tratta di un piccolo, graziosissimo villaggio, composto da casette ristrutturate con gusto ed estremamente curato nei dettagli. Fiori ovunque, numerose edicole votive affrescate, un bel lavatoio in centro paese ed un piccolo Santuario, Madonna del Carmine, sulle prime pendici del monte. Lo si scorge anche dalla via principale.
Il miracolo che ne ha determinato la costruzione rimanda al 16 luglio del 1647. Era una notte buia e tempestosa e le onde del Toce rischiavano di travolgere una piccola barca su cui si trovavano due pescatori. Improvvisamente, mentre lottavano per salvarsi la vita, da una cappelletta sul monte, dedicata alla Madonna del Carmine, si levò una vivida luce – qui si potrebbe ipotizzare una serie di lampi, dato il tremendo temporale in corso, ma riportiamo la leggenda com’era – che guidò gli uomini sino alla riva. Venerata da allora per il miracolo compiuto, la cappella divenne chiesa e nel 1946 fu elevata a Santuario. L’affresco della Madonna con Bambino è stato rifatto nel Novecento, sulla base di quello antico. Il Santuario viene aperto la domenica per la messa ed ogni anno, il 16 luglio, si tiene in onore della Madonna del Carmine una solenne processione per le vie del villaggio.
Vinzaglio, l’unico paese del Novarese sulla Via Francigena
IncontriLa strana posizione orizzontale della Valle Vigezzo, un altipiano ad 800 metri di quota che ai lati degrada bruscamente da un lato verso l’Ossola, dall’altro verso le Centovalli svizzere, aveva fatto si che a Santa Maria Maggiore si formasse un lago. Come ogni lago che […]
Blog Ossola, Cusio e NovareseLa strana posizione orizzontale della Valle Vigezzo, un altipiano ad 800 metri di quota che ai lati degrada bruscamente da un lato verso l’Ossola, dall’altro verso le Centovalli svizzere, aveva fatto si che a Santa Maria Maggiore si formasse un lago. Come ogni lago che si rispetti aveva un emissario. Ma siccome “pendeva” da due parti in realtà gli emissari erano due, l’uno scendeva verso est, l’altro verso ovest. Entrambi avevano lo stesso nome, Melezzo. Poi, lentamente, il lago si ridusse e le acque in entrata da nord si riunirono in un unico torrente e si diressero verso est, quelle provenienti da sud fecero lo stesso dirigendosi verso ovest. Frammezzo rimase solo una palude che lentamente si prosciugò. Nacquero così due fiumi separati e diversi che mantennero entrambi il nome dell’emissario del lago scomparso: Melezzo. Per distinguerli divennero il “Melezzo occidentale” che nasce in Cannobina, dal Pizzo Ragno, costeggia Santa Maria Maggiore a sud e si dirige verso Druogno e l’Ossola per sfociare, dopo 13 chilometri, nel Toce, ed il “Melezzo orientale” che nasce sui monti della Valle Vigezzo, dalla Pioda di Crana, costeggia Santa Maria Maggiore a nord e si dirige ad est, verso Re e le Centovalli (nell’immagine il ponte medievale “del Maglione” a Re) per sfociare dopo 40chilometri, nel fiume Maggia. Appena passato il confine svizzero questo Melezzo diviene, nel rispetto appunto della forma dialettale (ticinese e lombarda) che pone al femminile i fiumi il cui nome termina per “a”, “la Melezza”, complicando ulteriormente la comprensione dell’orografia della Valle. Abbandonando l’altipiano per precipitare di colpo nelle valli sottostanti i due Melezzo hanno scavato profonde gole: l’Orrido di Ponte Maglione fra Re e Camedo e la Forra di Orcesco verso l’Ossola ne sono immediata testimonianza. Questa strana storia, scandita dalla “Linea Insubrica”, cioè la linea tellurica, che attraversa la valle da ovest ad est, dalla “linea spartiacque”, che attraversa Santa Maria da nord a sud, dalle glaciazioni e dalle erosioni è “scritta” nelle “filliti di Re”, quelle foglie fossili conservate in depositi argillosi, e nelle 182 varietà di minerali che le trasformazioni geologiche hanno generato in Valle.
L’oratorio dei Santi Filippo e Giacomo, di cui ricorre oggi la festa, detto abitualmente “della Fontana di San Giulio”, si trova a San Maurizio d’Opaglio, sul sentiero che congiunge la frazione di Opagliolo al lago. In quel luogo sgorgava un tempo una fonte di acqua […]
Blog Ossola, Cusio e NovareseL’oratorio dei Santi Filippo e Giacomo, di cui ricorre oggi la festa, detto abitualmente “della Fontana di San Giulio”, si trova a San Maurizio d’Opaglio, sul sentiero che congiunge la frazione di Opagliolo al lago. In quel luogo sgorgava un tempo una fonte di acqua pura, cui si dice San Giulio bevve durante la sua discesa verso la frazione di Lagna, dove si imbarcò sul suo mantello per raggiungere l’isola (si, è vero, dicono anche che si imbarcò ad Orta, così come ad Omegna, ma chi lo sa?). La fonte continuò a sgorgare felice, ruscellando fra sassi e prati, finché non giunse qui Carlo Borromeo che, informato della leggenda, ordinò che vi fosse costruito un oratorio. Sopra la fonte. E non fu l’unico danno ambientale da lui perpetrato …. ma tant’è. Se oggi arrivate all’oratorio troverete, nel portico, una grata. Lì sotto passa la fonte che, quando piove almeno, ancora si può vedere. Sotto la grata si vede un masso con una sorta di impronta che si dice sia di San Giulio. Fino agli anni ’40 – 50 a fianco dell’oratorio l’acqua veniva raccolta per essere utilizzata per il bucato. Oggi, quando c’è, raggiunge un canalino a lato del sentiero, che la porta al lago. Quivi giunti, troverete una microscopica spiaggia, la “spiaggia dei morti”. Forse da qui partì San Giulio per l’isola, ma certamente da qui partivano un tempo i morti per raggiungere il cimitero di Pella. Presso l’oratorio trovate una piccola “zona picnic” e poco lontano dalla spiaggetta un ristorante affacciato sull’acqua. Le passeggiate verso Pella o Gozzano sono piacevoli. Buon weekend!
Comino, Centovalli, TI: Il Santuario di Santa Maria o Madonna della Segna risale al 1600 anche se le sue origini non sono certe. Si trova sui Monti di Comino, presso Verdasio, un bel villaggio in pietra al confine con l’italiana Valle Vigezzo e si raggiunge […]
62 santuariComino, Centovalli, TI: Il Santuario di Santa Maria o Madonna della Segna risale al 1600 anche se le sue origini non sono certe. Si trova sui Monti di Comino, presso Verdasio, un bel villaggio in pietra al confine con l’italiana Valle Vigezzo e si raggiunge con la funivia “Verdasio – Monti di Comino”, che parte nelle vicinanze della stazione ferroviaria della “Centovallina”, la linea transfrontaliera “Domodossola – Locarno” detta in Italia “Vigezzina”. Giunti ai Monti di Comino – qui trovate un bel grotto per pranzi e merende – in breve, con un sentiero fra prati e boschi che scavalca piccoli torrenti si raggiunge l’Oratorio Santuario di Santa Maria, a 1166 m. di altitudine presso una fonte e una torbiera detta “della Segna”. La chiesetta è stata costruita a seguito di un fatto miracoloso, di cui esiste però la sola narrazione orale e nessun documento. Si era verso la fine del 1400. Una dolce pastorella – un’altra, e altre seguiranno nei prossimi santuari , questa leggenda è molto sfruttata– se ne stava in preghiera mentre il suo gregge pascolava. All’improvviso udì musiche celestiali e alzando lo sguardo vide la Madonna fra gli angeli. La Vergine le mostrò una sua immagine lungo il sentiero, immagine di cui nessuno si era fino ad allora accorto, e le disse che in quel punto ella desiderava venir onorata, perché da lì avrebbe vegliato sulla valle e le sue genti. Gli abitanti di Verdasio, impressionati dalla narrazione del miracolo, portarono l’immagine in paese per ben tre volte, ma ogni volta l’immagine ritornò ai Monti di Comino. Così si decisero a costruire lassù una cappella che cento anni più tardi, ormai rovinata dal tempo, venne sostituita dalla chiesetta. I miracoli della Madonna della Segna sono testimoniati dagli ex voto raccolti sul posto. Il luogo è decisamente suggestivo di per sé e vale certamente la breve, gradevolissima, deviazione in funivia dalla via principale. Bella gita, per nulla faticosa.
Risalendo il fiume che in Svizzera viene detto “Melezza” ed il Italia “Melezzo orientale”, lungo in tutto 40 km, si raggiunge Santa Maria Maggiore. Da qui scende verso Domodossola il fiume gemello del precedente, il “Melezzo Occidentale” lungo soli 13 km. Seguendolo, la via raggiunge […]
La Via FranciscaRisalendo il fiume che in Svizzera viene detto “Melezza” ed il Italia “Melezzo orientale”, lungo in tutto 40 km, si raggiunge Santa Maria Maggiore. Da qui scende verso Domodossola il fiume gemello del precedente, il “Melezzo Occidentale” lungo soli 13 km. Seguendolo, la via raggiunge il fiume Toce, che segue sino a Gravellona, per risalire poi il torrente Strona ed il piccolo affluente, il Nigoglia, fino ad Omegna. Raggiunto il lago d’Orta, in centro città, lo si costeggia in sponda orientale fino a Gozzano, da dove, seguendo il torrente Agogna, si raggiungono Borgomanero e Novara. Ancora pochi chilometri verso il sud-ovest della provincia e la Via tocca Casalino e Torrione di Vinzaglio, dove si innesta sulla Via Francigena, che conduce a Roma.
La Via Francisca che scende dal passo del Lucomagno, già annoverata fra le “Vie storiche Svizzere” risale il “Reno di Medel”, costeggia il fiume Brenno e segue poi il fiume Ticino sino a Locarno. Da lì risale il fiume Maggia sino a Golino e quindi […]
La Via FranciscaLa Via Francisca che scende dal passo del Lucomagno, già annoverata fra le “Vie storiche Svizzere” risale il “Reno di Medel”, costeggia il fiume Brenno e segue poi il fiume Ticino sino a Locarno. Da lì risale il fiume Maggia sino a Golino e quindi la Melezza fino al confine italiano di Re. Una via “lungo i fiumi” già nota a Celti e Romani, come ci confermano le numerose necropoli lungo il suo percorso e seguita dai Franchi fin dal 590 d.C. come ci dicono Gregorio di Tours e il suo stesso nome, Francisca, via dei Franchi.